Al 2027 i nuovi meccanismi di finanziamento. Fondi ai mini-enti per l’attuazione del Piano
PNRRTutto rinviato per la concreta applicazione del federalismo regionale con l’effettiva costituzione dei fondi perequativi. Il meccanismo si applicherà a decorrere dall’anno 2027, per cui si confermano fino all’anno 2026 i criteri di determinazione dell’aliquota di compartecipazione all’IVA, come disciplinati dal decreto legislativo n. 56 del 2000. Tutto ciò per tenere conto del calendario fissato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le necessarie modifiche sono introdotte dall’articolo del disegno di legge di bilancio 2023, depositato in Parlamento, rubricato “Adeguamento dei termini per l’attuazione del federalismo regionale alle scadenze previste dal PNRR”, una delle norme della manovra che ha trovato compiuta definizione solo nella stesura definitiva del ddl consegnata a deputati e senatori per l’esame. Come si ricorda nella relazione illustrativa al ddl, ricostruendo gli elementi chiave della questione, il decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 detta i criteri che dovranno costituire i meccanismi di finanziamento delle regioni a statuto ordinario, basati su compartecipazioni al gettito di tributi erariali, su tributi regionali, nonché su meccanismi perequativi. L’articolo 31 - sexies del decreto-legge n. 137 del 2020 ha rinviato all’anno 2023 questi meccanismi di finanziamento nel frattempo prorogando fino all’anno 2022 i criteri di determinazione dell’aliquota di compartecipazione all’IVA come disciplinati dal decreto legislativo n. 56 del 2000. Tuttavia, il PNRR prevede un’unica Milestone-UE per l’attuazione del federalismo fiscale regionale da realizzare entro il primo quadrimestre dell’anno 2026. Per rispettare questa scadenza, spiega ancora la relazione al ddl, sono state individuate alcune Milestones-ITA e in particolare, entro dicembre 2023 l’aggiornamento della normativa vigente e individuazione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario che saranno fiscalizzati, ed entro dicembre 2025 la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei fabbisogni standard. La norma in manovra, tenuto conto della complessa procedura per l’avvio del nuovo meccanismo di finanziamento nel rispetto dei tempi previsti dal PNRR, rinvia dunque ulteriormente l’avvio dello stesso all’anno 2027 o da un anno antecedente ove ricorrano le condizioni previste.
Risorse progettazione
Tra le altre disposizioni “chiuse” nella stesura definitiva del ddl, spicca quella che incrementa le risorse per la progettazione assegnate agli enti locali. La relazione evidenzia come l’articolo 1, commi da 51 a 58, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, al fine di favorire gli investimenti, assegni “contributi agli enti locali, per gli anni dal 2020 al 2031, per le spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade”. Nel 2021 e 2022 le domande pervenute dagli enti locali hanno superato, rispettivamente, i 1.000 milioni di euro (a fronte di uno stanziamento pari a 128 milioni di euro) e i 1.500 milioni di euro (a fronte di uno stanziamento pari a 280 milioni di euro). Il che dimostra che i contributi stanziati per la progettazione, pari a 350 milioni di euro per l’anno 2023 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2031, sono insufficienti ad assicurare un’efficace azione di rilancio degli investimenti sul territorio attraverso la predisposizione di progetti definitivi ed esecutivi utili per la partecipazione ai bandi di gara per il finanziamento di opere pubbliche. Di qui l’aggiunta di 50 milioni per il 2023 e 100 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
Non solo. La stessa norma prevede l’istituzione, nello stato di previsione del MEF, di un apposito fondo per il finanziamento di iniziative di assistenza tecnica specialistica in favore dei piccoli comuni (con popolazione inferiore a 10.000 abitanti), al fine di superare le attuali criticità nell’espletamento degli adempimenti necessari per garantire una efficace e tempestiva attuazione degli interventi previsti dal PNRR, criticità che sono più evidenti nelle piccole amministrazioni che rischiano di non ottemperare agli obblighi connessi con la gestione dei progetti PNRR. Si tratta di 10 milioni annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026.
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